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venerdì 13 febbraio 2015

UN REGALO PER VOI: IL SESTO CAPITOLO DE "IL SOLE ORA SPLENDE"

In attesa dell'uscita della seconda edizione del romanzo "IL SORRISO INNOCENTE DELL'AMORE", ecco a voi il mio racconto "IL SOLE ORA SPLENDE". Oggi vi propongo il CAPITOLO 6:

Giunsero a Madonna dell’Olmo poco dopo le 22. Jessica lo salutò e, presa la valigia, entrò in casa.
Suo padre era seduto sul divano intento a guardare la televisione.
«Ciao papà, sono tornata!».
«Ciao», biascicò senza nemmeno guardarla.
«Tutto bene?», domandò lei.
«Sto guardando la televisione, meglio di così!», rispose Luigi, continuando a tenere gli occhi attaccati allo schermo.
«Sei sicuro di stare bene?», insistette Jessica. Suo padre era molto strano. Sembrava avesse bevuto. Non voleva nemmeno pensare a una cosa del genere, ma temeva, ahimè, di non sbagliarsi.
Luigi si alzò e, cercando di apparire più sobrio che mai, le disse, «Sono sicuro».
Solo che si accorse lui stesso che faceva fatica a parlare e lei a quel punto sbottò.
«Tu hai bevuto», esordì quasi urlando.
«Sì, ho bevuto e allora? Sono libero di fare ciò che voglio», la aggredì lui.
«Non ti è bastato rischiare di morire una volta? Lo sai benissimo cosa hanno detto i medici. Mi faccio in quattro per starti dietro, per controllarti e tu che fai? Per la prima volta che decido di trascorrere il weekend fuori ti ubriachi?».
Jessica non riusciva più a controllarsi. Era furiosa con suo padre e con se stessa.
Se solo fosse rimasta a casa…
Stava ancora tremando, quando Luigi prese la bottiglia di grappa che aveva nascosto sotto il cuscino del divano e, urlando, si avvicinò a Jessica.
«Devi smetterla di dirmi cosa devo fare o non fare, hai capito? Chi ti credi di essere? La figlia eroina che salva suo papà? Dovresti solo ringraziarmi per non averti consegnata ad un orfanotrofio quando tua madre se n’è andata. La vedi questa?», urlò indicandole la bottiglia, «Era piena, ma l’ho bevuta tutta e sto benissimo… I medici sono degli incapaci, non sanno quello che dicono».
Jessica rimase interdetta, vedendo che si era scolato un’intera bottiglia di grappa e, raccolte tutte le sue forze, sbottò tra le lacrime
«Sei un grande egoista… io mi preoccupo per te e tu, te ne freghi! Se mi volessi un briciolo di bene, non avresti bevuto. Sei un egoista, un egoista…».
Ora le lacrime cadevano copiose sul suo volto.
Luigi, in preda ai fumi dell’alcool e non sopportando più le lamentele di sua figlia, colto da un raptus, si avvicinò e, senza che lei potesse rendersene conto, le scaraventò la bottiglia sulla testa, mandandola in frantumi. Jessica sentì solo un colpo secco e poi, più nulla.
Luigi, vedendola a terra, fu preso dal panico. La lasciò lì, sanguinante, e fuggì via.
Il giorno seguente, non vedendola arrivare al lavoro, Raffa provò a chiamarla.
Il cellulare suonava a vuoto. Provò e riprovò più volte, invano. Preoccupato prese la macchina e andò a casa sua.
Il cancello era aperto. Entrò senza nemmeno suonare.
La porta di casa era solo socchiusa. Quando la vide riversa sul pavimento, si spaventò. Si avvicinò, la chiamò, ma nulla. Era tutta insanguinata.
Chiamò immediatamente i soccorsi. Del padre nessuna traccia.

Elvira Tonelli
NEI PROSSIMI GIORNI IL CAPITOLO 7

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