Percorsero a piedi un centinaio di metri e giunsero a destinazione. Bussarono e, dopo cinque minuti, un uomo alto, sulla cinquantina, venne ad aprire.
"Ben arrivati! Vi stavo aspettando!"
Era Joseph, un dottore che aveva sostituito per alcuni giorni il medico italiano che era dovuto rientrare in patria per motivi familiari. Li fece accomodare e disse che aveva dato una sistemata e una pulita alla casa.
Poi li portò nell'ambulatorio accando per fare un resoconto dei medicinali a disposizione e poco dopo, con la valigia in mano, se ne andò. Doveva rientrare in Burkina Faso, dove viveva con la sua famiglia.
Marco e Noemi restarono soli. La casa che li avrebbe ospitati era davvero piccola. Vi erano solo due locali: una stanza con un piccolo spazio per cucinare, un tavolo e due letti poco più in là e poi, in un'altra stanza, vi era il bagno.
Tratto da "Il sorriso innocente dell'amore", Elvira Tonelli
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